Breve guida al congedo parentale 2024 con le risposte alle domande più frequenti sull’aumento dell’indennità.

Cos’è il congedo parentale?

È un periodo di astensione facoltativa dal lavoro per i genitori lavoratori dipendenti.

A cosa serve?

A prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfarne i bisogni affettivi e relazionali.

A chi spetta?

Ai genitori lavoratori dipendenti, tranne lavoratori domestici e a domicilio e lavoratori con rapporto di lavoro cessato o sospeso. Spetta anche in caso di adozione/affidamento.

Fino a quando spetta?

Fino ai 12 anni di vita del bambino per un periodo complessivo, tra i due genitori, non superiore a 10 mesi, elevabili a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo di almeno 3 mesi (continuativo o frazionato). Limiti complessivi:

  • madre massimo 6 mesi;
  • padre massimo 6 mesi, elevabili a 7 (vedi sopra);
  • genitore solo massimo 11 mesi.

Se parto, adozione o affidamento plurimi, il congedo parentale spetta alle stesse condizioni per ogni bambino.

Quali sono i requisiti?

Avere un rapporto di lavoro in corso

Quando fare domanda?

Prima dell’inizio del periodo di congedo parentale.

Quanto spetta?

Riepilogo retribuzione:

  • 1 mese all’80% fino al 6° anno del bambino se congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, è terminato successivamente al 31 dicembre 2022;
  • 1 mese al 60% (80% solo per il 2024) fino al 6° anno del bambino se congedo di maternità o, in alternativa, di paternità è terminato successivamente al 31 dicembre 2023;
  • 7 mesi al 30% fino ai 12 anni del bambino o tutti e 9 i mesi se il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità è terminato prima del 31 dicembre 2022;
  • i restanti mesi fino al limite di 10 o 11 mesi (11 mesi qualora il padre lavoratore eserciti il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a 3 mesi) non indennizzati, salvo che il genitore interessato abbia un reddito individuale inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria e, in tal caso, sono indennizzabili al 30% della retribuzione.
Leggi  Taglio cuneo fiscale 2023: le istruzioni Inps

Aumento indennità all’80%: si tratta di un mese in più?

No, è un aumento dell’indennità di un mese dei 9 spettanti, dal 30% al 60% (80% solo per il 2024).

A chi spetta l’aumento dell’indennità?

Ai lavoratori dipendenti con un rapporto di lavoro in corso. Escluse le altre categorie (es. lavoratori autonomi e iscritti alla Gestione Separata).

Come fare domanda?

Con modalità telematica sul sito Inps o contact center o patronato. Si può fruire a giorni o ad ore, la scelta va selezionata nella procedura della presentazione della domanda di congedo parentale.

Chi paga la maggiorazione?

Per la maggior parte dei lavoratori, il datore di lavoro erogherà la maggiorazione in busta paga anticipando l’indennità per conto dell’Inps (circ. Inps n. 57/2024).

Se un genitore non fruisce del congedo parentale può trasferire i suoi mesi all’altro?

No, i suoi mesi non trasferibili non possono essere fruiti dall’altro genitore.