Decontribuzione Sud: stop dal 2025

Stop alla Decontribuzione Sud dal 1° gennaio 2025.

Introdotto dall’art. 1, comma 161, L. n. 178/2020, è un esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati (esclusi datori di lavoro domestico, settore agricolo e settore finanziario) con sede operativa nelle regioni del sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), in misura pari al:

  • 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • 20% anni 2026-2027;
  • 10% anni 2028-2029.

La fruizione di questo sgravio contributivo è stato subordinato all’autorizzazione della Commissioni Europea. L’ultima è del 25 giugno 2024, con autorizzazione della misura fino al 31 dicembre 2024, ma a esclusivamente ai contratti di lavoro stipulati entro il 30 giugno 2024.

Per il 2025, la legge di Bilancio, attualmente in bozza, conferma che la Decontribuzione Sud non riceverà altre autorizzazioni e quindi dal 1° gennaio 2025 non sarà più applicabile,  ma la misura sarà sostituita dai nuovi incentivi alle assunzioni (bonus giovani, bonus donne e bonus Zes). La stessa bozza prevede anche l’istituzione di un apposito fondo per il finanziamento di interventi volti a limitare il divario nell’occupazione e nello sviluppo dell’attività imprenditoriale nel sud Italia. Bisognerà aspettare apposito DPCM per le tipologie di iniziative ammissibili al finanziamento, la modalità di presentazione delle domande e il riconoscimento dei finanziamenti.

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